La gestione dei rifiuti sanitari è problematica sia per chi li produce sia per chi, in seguito, li gestisce. Il regolamento nazionale relativo a questo tipo di rifiuto si concentra su una gestione volta al riciclaggio, al recupero, all’ottimizzazione della raccolta e al trasporto.
Vi sono varie tipologie di rifiuti sanitari:
I rifiuti sanitari non pericolosi e i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo devono rispettare il regime giuridico e la modalità di gestione decretate nel D.lgs 152/2006.
Vengono trattati come i rifiuti speciali in termini di classificazione e caratterizzazione dei rifiuti, della gestione del deposito temporaneo e della tracciabilità, assicurata attraverso il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), il Registro di Carico e Scarico e il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale.
I rifiuti sanitari a rischio infettivo HP9 richiedono precauzioni nella loro gestione affinché si evitino i rischi di infezioni. In questo caso, si devono adottare particolari modalità di gestione del deposito temporaneo, di quello preliminare e del trasporto, nel rispetto di quanto decretato nel DPR 254/03.
Lo smaltimento dei rifiuti sanitari prevede la termodistruzione o la sterilizzazione, operazioni che devono essere eseguite in impianti autorizzati. La sterilizzazione può avvenire anche in strutture sanitarie che dispongono di questo tipo di impianto, senza l’obbligo di chiedere alcuna autorizzazione.
I rifiuti sanitari come i farmaci scaduti, citotossici o le parti anatomiche, devono essere inceneriti in impianti appositi. Così come i rifiuti da esumazione ed estumulazione che, secondo il D.Lgs 116/2020, rientrano nella categoria dei rifiuti urbani e devono essere raccolti separatamente per essere smaltiti in impianti autorizzati.
I rifiuti speciali non prodotti in strutture sanitarie, ma che presentano le caratteristiche di infettività HP9, richiedono la stessa modalità di gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo.
Infine, i rifiuti sanitari assimilabili agli urbani, che possono essere carta, plastica non contaminata, scarti delle mense, pannoloni igienici non derivanti da persone infettive, vengono trattati come rifiuti urbani.